Sergio Rendina SJ

Nasce il 14 febbraio 1924 ad Ascoli Piceno nelle Marche, non lontano da Macerata, la città dove è nato Matteo Ricci SJ. Entra nel noviziato di Lonigo (VI) il 19 gennaio 1941; compie gli studi filosofici presso la Facoltà Aloisianum di Gallarate (Licenza in Filosofia) e gli studi teologici a Napoli-Posillipo (Licenza in Teologia); la Laurea in scienze naturali all’Università di Padova; infine a Roma, laurea in Teologia spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana. È ordinato presbitero l’11 luglio 1954 ed emette gli ultimi voti il 3 febbraio 1958. Muore a Gallarate il 27 giugno 2003.
Terminata la formazione ricopre molti incarichi di responsabilità nella Compagnia di Gesù: maestro dei novizi, rettore dello studentato di filosofia, provinciale della provincia veneto-milanese, istruttore di terza probazione. Cura in particolare la formazione alla spiritualità ignaziana all’interno della Compagnia, a servizio del clero diocesano, per religiosi e religiose di vari istituti e per gruppi di laici.
Un motivo particolare di riconoscenza dei gesuiti italiani e di tutte le guide di esercizi spirituali ignaziani è il contributo fedele e competente che il p. Sergio ha dato nel corso di una dozzina di convegni annuali sugli Esercizi Spirituali.
Una prima serie di questi convegni è dedicata allo studio delle singole tappe degli Esercizi, dal Principio e fondamento alla Contemplazione per giungere ad amare.
Una seconda serie alla pedagogia degli Esercizi, approfondendo temi fondamentali come la preghiera ignaziana nelle sue varie modalità, il discernimento, l’elezione, il ruolo di “chi dà gli esercizi” ecc.
Tutti questi contributi sono stati pubblicati in «Appunti di spiritualità» e successivamente raccolti in due volumi della collana “Esercizi Spirituali – Studi” delle Edizioni AdP (Apostolato della Preghiera): «L’itinerario degli Esercizi spirituali» e «La pedagogia degli Esercizi» che continuano ancora oggi ad essere utilizzati nella formazione delle guide di esercizi spirituali ignaziani, all’accompagnamento spirituale, al discernimento spirituale ecc.
È sorprendente la lunghissima lista di autori classici (Gagliardi, Leturia, Calveras, Pinard de la Boullaye, Lewis, Peters, Fessard ecc.), moderni (Rahner Hugo, Iparraguirre, Laplace, Giuliani, Cusson ecc.) e viventi (Ruiz Jurado, Rossi de Gasperis, Schiavone, Arzubialde ecc.) citati nelle sue pagine. Altra caratteristica che rende preziosi i suoi scritti: gli incarichi di responsabilità nella Compagnia gli hanno offerto l’opportunità di approfondire il tesoro della spiritualità ignaziana in modo personale ed esistenziale, perché chiamato a trasmetterlo ad altri.
A questi due preziosi volumi possiamo aggiungere un terzo testo: «Con i sentimenti di Cristo». Giovanni Arledler SJ, che ne ha curato l’edizione, scrive nella quarta pagina di copertina: «Questo libro è complementare ai due volumi di padre Sergio Rendina pubblicati nella collana Esercizi spirituali – Studi. […] “Con i sentimenti di Cristo” propone i contenuti di un ritiro svolto nella durata di otto giorni, in una meditazione per la mattina e una per il pomeriggio, suggerendo altri testi per le ripetizioni e le altre contemplazioni. Attingendo alla sua vasta esperienza, padre Sergio continua nel testo a dispensare riflessioni e consigli, utili a chi dà gli Esercizi e a chi ha fatto un’esperienza valida degli Esercizi stessi e desidera riprenderla e approfondirla».
Per quanto riguarda le «Costituzioni della Compagnia di Gesù» troviamo materiale prezioso nella relazione «L’uomo degli Esercizi e l’uomo delle Costituzioni», preparata da Rendina per il Convegno di studio del 1999 e pubblicata in «Appunti di spiritualità» 52.
Il 27 giugno 2003 p. Sergio si è addormentato nel Signore, al termine di una lotta di venti mesi con un tumore che lo ha progressivamente consumato. Ma – è proprio il caso di dirlo – «se anche l’uomo esteriore si andava disfacendo, quello interiore si andava rinnovando di giorno in giorno» (cfr. 2Cor 4,16). Così infatti p. Sergio ha vissuto l’ultimo tratto di strada: non gli è stata risparmiata la sofferenza, ma è stato conservato saldo nella fede e nella speranza. I confratelli l’hanno trovato in ginocchio, appoggiato sul letto: così si era presentato al suo Signore.
Lo ricordiamo con affetto e gratitudine, ringraziando il Signore insieme a quanti l’hanno conosciuto personalmente e ai moltissimi che ne hanno sentito parlare o hanno letto i suoi numerosi scritti.
Al di là di ciò che ha detto e scritto, chi era p. Sergio più intimo? Possiamo descriverlo come… uomo di Dio, uomo di Chiesa, guida spirituale sicura.
Gli studi speciali compiuti durante la formazione di base, ravvivati da un costante aggiornamento coltivato fino agli ultimi mesi di vita, l’hanno tenuto in contatto con la Tradizione della Chiesa: nella sua storia bimillenaria e nell’oggi, in mezzo alle provvidenziali novità dello Spirito e a tante ambiguità e sollecitazioni. Di questa tradizione viva ha saputo interiorizzare e ripensare personalmente le ricchezze e la complessità, in modo da trasmettere agli altri un messaggio cristiano attualizzato e in particolare i criteri fondamentali del discernimento per riconoscere i segni della presenza di Dio nel groviglio delle situazioni storiche.
Impegni di ministero spirituale a vasto raggio, in Italia e all’estero, hanno caratterizzato il suo
impegno apostolico: incontri e convegni di studio, tanti articoli di un certo rilievo in riviste specializzate. Dopo le responsabilità di governo è iniziato il tempo forse più fecondo e più apprezzato della sua vita come formatore e guida spirituale: per i gesuiti nelle varie tappe della formazione di base e in tante iniziative di formazione permanente; per religiosi e religiose di tanti istituti e comunità, per laici e laiche singolarmente e per gruppi ecclesiali.
Un’immagine del Vangelo di Matteo lo può descrivere in modo abbastanza fedele. Era come «lo scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli… che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (Mt 13,14). P. Sergio non era un uomo guidato dal prurito delle novità o dalla ricerca del sensazionale. Era invece un uomo preoccupato di ricomprendere e di ridire in termini adatti all’uomo di oggi la perenne novità del Vangelo per essere fedele in modo creativo allo Spirito, sempre al lavoro nel mondo e nel cuore delle persone.
A cura di Michele Lavra SJ
Bibliografia
L’itinerario degli Esercizi, AdP, Roma 2004 (1991).
La pedagogia degli Esercizi, AdP, Roma 2002.
Con i sentimenti di Cristo, AdP, Roma 2003.
L’uomo degli Esercizi e l’uomo delle Costituzioni, in “Appunti di spiritualità” 52 (2001) 21-74.