Santuario Sant’Antonio

Il santuario Sant’Antonio è un centro di spiritualità domestica, cioè un luogo dove:
– potersi fermare e riposizionare al centro la propria vita, confermare le proprie scelte e guardare verso orizzonti futuri;
– darsi un tempo per gustare una spiritualità non estranea alla vita, anzi che attinge il suo fondamento dalla vita ordinaria;
– riscoprire, nella domestica sensibilità delle cose normali, un senso che orienti soprattutto la vita relazionale ed affettiva.
Nel santuario Sant’Antonio vivono Maria Grazia e Umberto Bovani, entrambi insegnanti nella scuola secondaria, con i loro tre figli Lorenzo, Michele e Francesco.
Ad oggi la casa dispone di spazi per l’ospitalità di corsi e attività di più giorni, oltre ad alcune zone predisposte per ospitalità più lunghe per chi desidera fare un’esperienza di orientamento e discernimento rispetto alla propria vita e le scelte connesse.
Il santuario infatti dispone di camere per l’accoglienza di singoli, coppie o famiglie. C’è una sala per i giochi dei bambini, oltre ad un ampio spazio esterno, un refettorio, una cucina ed una sala incontri. All’interno del parco c’è una piccola casetta autonoma, predisposta ad ospitare chi desidera trascorrere un tempo di EESS o di silenzio, al di fuori dei momenti previsti in calendario, che si organizzerà in autonomia riguardo ai pasti, ma concordando tempi di colloquio. A disposizione degli ospiti c’è un parco interno ed il silenzio e lo spazio dei boschi che circondano il santuario.
Le proposte sono prevalentemente rivolte a coppie e famiglie, in quanto le tematiche degli itinerari di spiritualità e degli Esercizi spirituali sono in buona parte una “rilettura in chiave plurale” della spiritualità ignaziana, con particolari riferimenti alla vita affettiva, al discernimento nella coppia, alla coniugazione di quotidianità e vita nello Spirito.
In ogni momento dell’anno, è possibile vivere un’esperienza di Esercizi spirituali personalmente guidati. La casa mette a disposizione una zona autonoma provvista di cucina per poter gestire, appunto, in “modalità domestica” un tempo di silenzio, preghiera ed accompagnamento. Si consiglia di prendere contatto con la casa per organizzare i tempi oltre ad ulteriori informazioni.