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Gesuiti News

Mettersi in cammino. Mettersi in ascolto.

Come Ignazio 500 anni fa – Pellegrinaggio a Gaeta e Fondi

Mettersi in cammino. Ignazio lo ha fatto molte volte, al punto da farne un segno della sua identità, il pellegrino. Anche noi lo facciamo molto spesso, ma che cosa ha reso ignaziano questo pellegrinaggio?

Sabato 18 febbraio, racconta Inés Oleaga una delle partecipanti, 46 persone sono partite in pullman da Roma e una ventina di altre ci hanno raggiunto a Gaeta, molti laici, uomini e donne, 21 consacrate e 11 gesuiti, provenienti da RD Congo, Vietnam, Malta, Colombia, Timor est, Australia, India, USA, Polonia, Perù, Portogallo, Repubblica Dominicana, Filippine, Antille, Porto Rico, Spagna, Italia… e mi è sembrato di capire che c’erano due persone di rito maronita. Tutti credenti, sì!

Ignazio partì da Barcellona alla volta di Gaeta per chiedere il permesso al Papa per intraprendere il viaggio verso la Terra Santa, poiché la sua intenzione era quella di recarsi a Gerusalemme e trascorrervi il resto dei suoi giorni. Sebbene la meta fosse già chiara nel suo cuore, il mettersi in cammino di Ignazio equivale a mettersi in ascolto. Il Gesù che segue e il Dio che lo chiama hanno le loro vie ed egli sa bene che queste vie si definiscono man mano che le percorre. L’unica cosa su cui è fermo è che tutta la sua speranza è solo in Dio (cfr. Autobiografia n. 35). Durante questa tappa del suo pellegrinaggio, da Barcellona a Gaeta e da lì a Roma via Fondi, Ignazio ascolta il mare nel suo primo viaggio in nave, i suoi compagni di viaggio, una donna e sua figlia che dovrà difendere, il quindicenne Gabriel Perpinya, la peste che sta devastando l’Italia.

Il gruppo si è fatto pellegrino non solo motivato dall’interesse di conoscere un luogo – per altro molto bello – che Ignazio aveva attraversato, ma anche spinto dal desiderio di ascoltare in modo vitale, “come se fossi presente”, le esperienze di Ignazio, il pellegrino che per noi trasforma ogni luogo attraversato in un luogo sacro.

Abbiamo iniziato il viaggio con la sorpresa di scoprire chi erano i nostri compagni nella loro grande diversità e iniziato ad ascoltare brevi narrazioni degli eventi che hanno accompagnato Ignazio come pellegrino a Gaeta tratti dall’Autobiografia.

A Gaeta, insieme al folto gruppo ci attendeva presso la Porta di Carlo V, abbiamo visitato l’ospedale e della Chiesa della SS. Annunziata guidati da don Gaetano Petruccelli, direttore dell’ufficio del Beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Gaeta. È stato interessante visitare la sala di accoglienza dell’ospedale per i pellegrini, che senza dubbio ricorda i centri di accoglienza (o detenzione?) in cui vengono accolti i migranti e i rifugiati che arrivano nelle nostre coste. Per loro abbiamo innalzato una preghiera alla Madonna della Strada. Nella Cappella d’Oro dove l’8 dicembre 1854 Papa Pio IX istituì il dogma dell’Immacolata Concezione,abbiamo ammirato l’intero ciclo di dipinti sulla vita di Gesù e della Vergine Maria.

Ci siamo messi in cammino da buoni pellegrini per raggiungere a piedi il Santuario della Santissima Trinità al monte spaccato, aperti alla sorpresa che rinnova sempre la fede e la speranza, trovandoci a camminare su una bella montagna in riva al mare per 4 km, godendo delle belle conversazioni, di un orizzonte marino azzurro e luminoso, del bosco, del mare, del cielo azzurro e della compagnia. Abbiamo avuto la conferma che mettersi in cammino significa ascoltare.

Dopo che S.E. Mons. Luigi Vari, Vescovo di Gaeta, è venuto a salutarci e a rivolgerci qualche parola, le nostre orecchie sono state deliziate dall’ascolto di due Padri del PIME che attualmente si occupano del santuario della Santissima Trinità alla montagna spaccata, concluso con un momento di preghiera alla Santissima Trinità.

Dopo queste ore piacevoli a Gaeta percorrendo la bellissima strada del mare, siamo arrivati a Fondi dove siamo stati accolti da alcune guide, Gaetano Orticelli Presidente e Stefania Di Benedetto direttrice della Pro Loco Fondi che ci hanno aiutato molto a capire e a gustare le esperienze vissute da Ignazio in relazione alla peste e anche ad ammirare un bellissimo centro storico con importanti monumenti di epoca preromana, romana e medievale e un buon numero di edifici religiosi. Nella Chiesa di santa Maria in Piazza siamo stati accolti dal parroco, don Sandro Guerriero, che ci ha invitato a condividere una preghiera con lui.

La visita a Fondi si è conclusa cantando Ad Maiorem Dei gloriam con il cuore pieno di gratitudine e abbiamo iniziato il nostro ritorno a Roma con l’invito a continuare questo pellegrinaggio sulle orme di Ignazio in altre occasioni.

I prossimi appuntamenti seguendo Ignazio pellegrino:

Mercoledì 29 marzo 2023 – Insieme a Ignazio nell’arrivo a RomaScarica la locandina

Domenica 2 aprile 2023 – Pellegrinaggio alle 7 chiese di RomaScarica la locandina

26-28 maggio 2023 – Itinerari ignaziani in terra venetaScarica la locandina

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