Illuminati nel quotidiano. A Manresa, sui passi di Ignazio

Terminato l’Anno Ignaziano, le guide di Esercizi spirituali del Centro Ignaziano di Spiritualità desiderano continuare a ripercorrere le orme di sant’Ignazio per riviverne oggi il carisma, in particolare attraverso una serie di Pellegrinaggi-Esercizi nei luoghi ignaziani in Europa e Terra Santa.
La prima di queste esperienze si è svolta dal 21 al 28 agosto a Manresa, luogo centrale della vita di sant’Ignazio dopo la sua conversione. Il programma ha integrato le visite ai luoghi ignaziani con tempi di preghiera personali e comunitari. Hanno partecipato 15 persone, accompagnate da Francesca Giani di Itinerari Ignaziani, Paolo Monaco sj e Armando Ceccarelli sj. Ecco alcune impressioni.
«Ho colto il senso della vita del pellegrino che desidera incontrare il Signore e nel suo andare affina l’udito del cuore, imparando a farsi da parte per non “ingombrare”. Visitare questi luoghi in preghiera mi ha permesso di fare gli Esercizi dentro a un tempo e a uno spazio molto più ampio del mio: la Chiesa di Dio. E questo sarà un tesoro prezioso da portare nel mio servizio».
«La prima rivelazione ricevuta è che i luoghi di sant’Ignazio non sono più i suoi luoghi, ma nel tempo sono diventati qualcos’altro. Dove egli vedeva solo poche case e un’estesa campagna, oggi sorge una città in gran parte moderna. Laddove immaginavo che la storia avesse cristallizzato un attimo della sua vita per sempre, ho trovato una realtà estremamente mutata.
Dopo un primo istante di smarrimento tutto ciò sprigiona un fascino incredibile. Camminare alla scoperta di questi antichi luoghi, in cui gli edifici sono stati ricostruiti, rimaneggiati o hanno cambiato destinazione, assomiglia al pellegrinaggio quotidiano della mia vita. Fermarsi e leggere ad alta voce i passi dell’Autobiografia che vi si riferiscono, mi trasmette un coinvolgimento immaginativo, meditativo e contemplativo che conserva la forza e la bellezza degli Esercizi.
Mi domando in che modo i luoghi lo avessero influenzato e in che maniera questi si siano lasciati impressionare dal suo passaggio. Nel mio immaginario sant’Ignazio è l’uomo dell’ordine, della regola e della perfezione di intenti. Seguendo le sue orme nel cammino di Manresa alla luce dell’Autobiografia scopro invece una persona totalmente diversa: un’interiorità in qualche modo difettosa esempreindivenire, in cui ogni caduta, ingenuità e incomprensione hanno contribuito a renderlo sempre più docile allo Spirito, fino a lasciarsi totalmente guidare da Lui.
Due luoghi mi colpiscono in particolare: la Cueva e la Balconada. Sorprende che nell’Autobiografia non vi sia alcun accenno alla grotta di Manresa, anche se questo sembra uno dei pochi siti rimasti veramente ignaziani. È qui che avverto il maggior senso di vicinanza con sant’Ignazio, quasi che le impronte della sua vicenda spirituale siano suggellate nella nuda pietra.
Nuovo stupore mi giunge dalla Balconada: un luogo aperto, in alto e ben visibile, presumibilmente quello della illuminazione sul fiume Cardoner. Non la riva bassa e sassosa ospita il moderno monumento in metallo con una seduta semicircolare, ma uno spazio da cui la vista può estendersi lontano, oltre le colline circostanti.
Due siti che simboleggiano bene la dilatazione progressiva degli orizzonti che hanno segnato l’esperienza di sant’Ignazio: trovare Dio in tutte le cose, anche in quelle apparentemente più banali. Anch’io mi sono sentita illuminata e profondamente incarnata nella mia realtà, attraverso la conoscenza intima e amorosa della mia fragilità e il progressivo dilatarsi degli orizzonti interiori: il Signore ama tutto quello che fa parte di me e davanti al Suo sguardo tutto viene integrato e unificato. L’esperienza degli Esercizi sui passi di sant’Ignazio non mi ha dis-tratto dalla realtà. Ritorno invece nella mia esistenza quotidiana con maggiore profondità, chiarezza e gratitudine».
«In una sola parola sintetizzo questa mia esperienza a Manresa e Barcellona: bellezza. Bellezza nell’arte, nei contenuti proposti, nei paesaggi dei luoghi visitati e dentro di me».